15 e 16.10.23 HUXLEY a Pistoia e Firenze

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Debutterà a Pistoia (Teatro Bolognini, ore 20.45) domenica 15 ottobre e verrà replicato a Firenze, il giorno successivo, lunedì 16 ottobre (Teatro Puccini, ore 21:00) lo spettacolo HUXLEY. Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come realmente è: infinito, dimostrazione finale del Teatro Laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi e Sandro Lombardi, curata quest’anno da Roberto Latini.

Dopo la trilogia dedicata a Roberto Longhi – Arturo Martini – Alberto Savinio prosegue, con lo spettacolo dedicato a Huxley, il percorso didattico che, attraversando l’anno accademico 2022/2023, ha rinnovato la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Firenze, con la propria Scuola di Scenografia, e il Teatro Laboratorio della Toscana, con sede presso l’ATP-Teatri di Pistoia, in cui si realizza un contatto diretto tra studenti, allievi attori e maestranze del mondo teatrale.

Domenica 15 ottobre – Pistoia
Teatro Bolognini, ore 20:45

Lunedì 16 ottobre – Firenze
Teatro Puccini, ore 21:00

biglietto posto unico: 3€
info e prenotazioni: info@lombarditiezzi.it, 055 600218 

HUXLEY
se le porte della percezione fossero purificate,
tutto apparirebbe all’uomo come realmente è: infinito

un progetto didattico di Federico Tiezzi
soggetto di Mauro Pratesi
drammaturgia degli allievi del corso di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze con Roberto Latini
assistente drammaturgo Giacomo Cassetta

con gli allievi attori del Teatro Laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi & Sandro Lombardi: Salvatore Alfano, Pasquale Aprile, Sem Bonventre, Monica Buzoianu, Sebastiano Caruso, Valentina Corrao, Antonio Perretta

a cura di Roberto Latini

docenti della Scuola di Scenografia: Franco Venturi coordinamento, Marco Rossi, Francesco Givone

Scene: Scuola di Scenografia Biennio Accademia di Belle Arti di Firenze – Michele Adamuccio, Gianni Bianchi, Adele Cattaneo, Alessandro Garofalo, Giulia Lo Faro.

Costumi: Scuola di Scenografia Biennio Accademia di Belle Arti di Firenze – Giulia Lo Faro, con il coordinamento di Gregorio Zurla

una produzione
Accademia di Belle Arti/Teatro Laboratorio della Toscana/Compagnia Lombardi-Tiezzi in collaborazione con ATP-Teatri di Pistoia
 
con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, MiC

“Si presenta questo ultimo spettacolo – scrive Claudio Rocca, direttore dell’Accademia – che ha consentito ai nostri studenti di partecipare, guidati dai professori Franco Venturi, Francesco Givone, Marco Rossi, ad una vera e propria produzione teatrale. L’opportunità di assistere a tutte le fasi di lavorazione fino alla messa in scena dello spettacolo. Per noi è sicuramente uno dei maggiori risultati che si possano ottenere in un laboratorio didattico.”

“Attraverso una conferenza si illustrano i momenti essenziali del romanzo e della vita di Huxley. Ma individui beta, gamma, delta o addirittura epsilon “disturbano” l’ordine espositivo del conferenziere attraverso il disordine salutare di “scene” scespiriane o di comiche inserzioni tratte dai racconti italiani di Huxley”. Così Federico Tiezzi presenta il lavoro curato dal regista-attore Roberto Latini che vede in scena le allieve e gli allievi attori: Salvatore Alfano, Pasquale Aprile, Sem Bonventre, Monica Buzoianu, Sebastiano Caruso, Valentina Corrao, Antonio Perretta.

“Il Teatro Laboratorio – scrive infine Latini – è il luogo perfetto, tra forma e sostanza, per affinare competenze e selezionare prospettive. La responsabilità comune è nella cura del territorio d’azione e di sviluppo. Aldous Huxley, scrittore, pensatore, filosofo, rappresenta una sorta di masterclass, un perfezionamento “in apertura”. Le pagine che compongono il materiale drammaturgico sono la bella occasione di un ripercorso distillato dalla distopia del romanzo Il mondo nuovo e dal saggio Le porte della percezione, con inserti shakespeariani sollecitati dall’autore stesso e alcune insistenze in forma di ricordo o illusione. La frase di William Blake che completa il titolo, già scelta da Huxley come sintesi e trasmissione, sembra potersi riferire al Teatro stesso, alla reinvenzione continua di tempo e spazio, al bisogno continuo di cercare nuove chiavi per nuove porte. Crediamo che questo sia l’obiettivo costante, cangiante, sempre nuovo, al quale ci si può accostare nel lavoro dei singoli o in quello della compagnia.”