Verso Faust

esercizi di lavoro per e con gli allievi del Teatro Laboratorio della Toscana

con Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Nicasio Catanese, Valentina Elia, Fonte Fantasia, Alessio Genchi, Ivan Graziano, Alessandro Marini, Luca Tanganelli, Andrea Volpetti
 
lavoro sull’attore Roberto Latini, Sandro Lombardi, Federico Tiezzi
preparazione vocale Francesca Della Monica, Ernani Maletta
studio sulla ritmica Monica Demuru
euritmia Heike Cantori Wallbaum
drammaturgia dello spazio Giovanni Scandella

produzione
Compagnia Lombardi-Tiezzi / Teatro Laboratorio della Toscana
in collaborazione con Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale
con il sostegno della Regione Toscana

Prima rappresentazione: Pistoia, Piccolo Teatro Mauro Bolognini, 12 ottobre 2018

All’interno del percorso di sperimentazione sulle “lingue segrete del teatro”, il Teatro Laboratorio della Toscana presenta, a conclusione della sessione 2018, Verso Faust. Marcel Proust sostiene che i bei libri sono scritti come in una lingua straniera cosicché ogni lettore, sotto ogni parola, può mettere il proprio senso o almeno la propria immagine. Anche per l’attore ogni testo è come se fosse scritto in una lingua straniera e il suo compito è tradurre da questa lingua nella propria. Uno degli esercizi più utili per acquisire questo habitus mentale, indispensabile all’attore, consiste nel lavorare su vere e proprie lingue altre, che siano straniere in senso stretto (come il latino di Plauto) oppure arcaiche o dialettali, come, in questo caso, l’alta lirica drammatica di Goethe e il patois di Giovanni Testori.

Si tratta di ‘materiali’ preparatori per lo spettacolo Scene da Faust, che con gli allievi di questo laboratorio Tiezzi allestirà nel 2019 a Prato. Approfondendo al contempo recitazione, canto, euritmia, rapporto dell’attore con lo spazio e la musica, in questo lavoro accanto ad alcuni frammenti del capolavoro goethiano, gli attori sono stati guidati ad affrontare la furente inventività linguistica di Giovanni Testori, da un lato proseguendo il lavoro iniziato nel 2017 sui Tre lai e quindi passando da Cleopatràs ad Erodiàs, dall’altro mettendo in scena alcuni frammenti di una sua personalissima riscrittura del mito faustiano: Sfaust, punto di tensione estrema della parola e dell’espressione.