La valigia di Ravel

di Fabrizio Sinisi

Sandro Lombardi
e i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino

regia a cura di Giovanni Scandella

luci Gianni Pollini

produzione
Compagnia Lombardi – Tiezzi
Aida Studio

Prima rappresentazione: Firenze, Teatro dell’Opera, 15 maggio 2017

Chi è Maurice Ravel? Compositore che entra a buon diritto nell’olimpo dei più grandi, e tuttavia a differenza di molti altri suoi colleghi avvolto da un’ombra che ne interdice qualsiasi tentazione leggendaria, Ravel costituisce un momento imprescindibile della storia della musica e della cultura europea. Dall’elaborazione tutta personale della propria poetica al sogno spagnolo del Bolero, dalla conquista della fama al grande viaggio americano, dall’incontro con Gershwin a quello con Toscanini, questo lavoro restituisce luce alla biografia di Ravel, ma anche alla conoscenza della sua musica, che a lungo è stata il simbolo di un’Europa fastosa e arrembante a cavallo tra due secoli.
Se nel caso di Debussy la musica da camera fa da cornice alla sua carriera, inaugurandola e chiudendola, in quello di Ravel essa accompagna tutta la sua attività, attraverso opere che caratterizzano i diversi stadi del suo percorso compositivo.
Nella dimensione raccolta della musica da camera Ravel ricerca la varietà formale e timbrica che rendono inconfondibile la ricchezza coloristica della sua orchestrazione. Il Quartetto per archi e il Settimino presentano passaggi sonoramente così pieni e brillanti da poter essere immaginati in una versione a piena orchestra.
Degli stimoli artistici, culturali della sua epoca nulla sfugge a Ravel, che è divorato da un illimitato appetito per ciò che è nuovo, raro, prezioso: la sonorità del cymbalon in Tzigane, l’irruzione del jazz e del blues nella Sonata per violino e pianoforte, l’infinita tavolozza armonica che arricchisce la tonalità con sfumature modali o esotiche.
Nessuna delle correnti tra fine Ottocento e inizi Novecento gli è estranea, ma da nessuna si lascia completamente coinvolgere, rimanendo sensibile ma in fondo elusivo verso tutto ciò che lo circonda, quasi a proteggere in un jardin féerique la bellezza e la purezza della musica.
Dal testo del drammaturgo Fabrizio Sinisi emerge il profilo di un uomo ambiguo e malinconico, geniale, riservato, spesso vanesio, a volte ossessivo, sempre però dedito a un genio vissuto non solo come dote, ma anche e soprattutto come appassionata ed estrema vocazione. Con I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino guidati da Lorenzo Fuoco e l’interpretazione di Sandro Lombardi, la vita di Ravel procede secondo lampi di musica e parole – come in un racconto, un itinerario per tappe, un viaggio.