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Riuniti sotto il nome “Il Carrozzone”, Federico Tiezzi, Marion D’Amburgo e Sandro Lombardi debuttano nel 1972 a Firenze con La donna stanca incontra il sole, spettacolo che permette al gruppo di affermarsi come una delle esperienze di punta dell’allora nascente “teatro-immagine”, che rivendicava i diritti della visione su quelli della testualità come unico referente del fare teatro. L’affermazione a livello europeo è segnata da due lavori sul finire degli anni Settanta: Punto di rottura e Crollo nervoso. Frattanto, proprio sul lavoro del Carrozzone, e su quello di gruppi come “La Gaia Scienza” di Giorgio Barberio Corsetti e “Falso Movimento” di Mario Martone, Giuseppe Bartolucci aveva coniato la denominazione critica di “postavanguardia”, a sottolineare un’esperienza culturale che, dall’impatto con una nuova spettacolarità di matrice metropolitana, si orientava sempre più marcatamente verso una sintesi di linguaggi appunto oltre l’avanguardia. In questo senso si iscrivono le collaborazioni con musicisti quali Jon Hassell e disegnatori quali Tanino Liberatore.
Nel 1979, a Colonia, Rainer W. Fassbinder include due spettacoli del Carrozzone nel film-documentario Theater in trance, presentato a Firenze al Festival dei Popoli del 1981; mentre Hanna Schygulla partecipa nel 1980 a Monaco di Baviera alla performance Ins Null. Nel 1982 il gruppo assume la sigla di “Magazzini Criminali”, ispirata dalle parole di Jean Cocteau su Giorgio de Chirico, e il forte senso di una originaria cultura di gruppo non impedisce l’aprirsi a una fase in cui i ruoli tendono a differenziarsi: Tiezzi affianca la scrittura drammaturgica alla regia, mentre Lombardi e Marion D’Amburgo maturano la loro esperienza d’attori.
Conclusa l’esperienza della postavanguardia, Tiezzi inizia una ricognizione su alcune figure chiave dell’altro teatro del Novecento: Jean Genet, Samuel Beckett, Antonin Artaud, Heiner Müller, operazioni in cui l’approccio drammaturgico è filtrato sull’originaria cultura visiva legata alle esperienze di punta degli anni Settanta (arte concettuale, body art, minimalismo), col coinvolgimento diretto di artisti quali Alighiero Boetti e Mario Schifano, o architetti quali Alessandro Mendini e Gae Aulenti.
Successivamente, dopo aver coinvolto i poeti Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici sulla Commedia dantesca (1989-1991), la forte componente visiva degli esordi rivive in tre spettacoli che affrontano il tema edipico del rapporto padri-figli nella drammaturgia del novecento: Edipus di Giovanni Testori, Porcile di Pier Paolo Pasolini, entrambi 1994, e Nella giungla delle città di Bertolt Brecht, 1997.
Con la nuova denominazione di “Compagnia Lombardi – Tiezzi”, i due fondatori si sono affermati, a partire dagli anni Ottanta, per l’equilibrio mostrato tra la volontà di sperimentazione e ricerca da un lato, e la capacità di realizzare spettacoli classicamente all’interno della tradizione del teatro d’arte, dall’altro. Sono di questi anni alcuni significativi lavori nei quali la tendenza alla connessione fra le varie arti (musica, arti visive, danza) si intreccia con un approccio drammaturgico sempre più serrato dal punto di vista testuale: Scene di Amleto da William Shakespeare (1998 – 2000); Cleopatràs, 1996, L’Ambleto, 2001, ed Erodiàs, 2008, di Giovanni Testori; Gli Uccelli di Aristofane, 2005; Antigone di Sofocle di Bertolt Brecht, 2004; I giganti della montagna di Luigi Pirandello, 2007; Passaggio in India di Edward M. Forster, 2009.
Contemporaneamente vengono affrontati con successo testi capitali della drammaturgia moderna: Zio Vanja di Anton Cechov 1999, Sogno di un mattino di primavera di Gabriele D’Annunzio, 2007, alternando con equilibrio classici come Alessandro Manzoni, se pur riscritto da Testori (I promessi sposi alla prova, 2010) ai contemporanei: da Thomas Bernhard a Luigi Pirandello fino all’esordiente Fabrizio Sinisi (La grande passeggiata, 2012).
Negli ultimi anni spicca la tendenza a rivolgersi agli amori letterari della giovinezza: Un amore di Swann, da Marcel Proust, 2012, diretto da Federico Tiezzi sulla drammaturgia di Sandro Lombardi, Il ritorno di Casanova, da Arthur Schnitzler, 2014, La signorina Else, ancora di Schnitzler, 2017, Scene da Faust, di Johann W. Goethe, 2019…